(Adnkronos) – I dazi che gli Usa imporranno sulle importazioni dall'Ue e dalla Cina sortiranno l'effetto di reindirizzare la "sovraccapacità" produttiva cinese nell'Unione Europea, colpendo le sue imprese. Lo sottolinea l'ex presidente della Bce Mario Draghi, parlando alla European Parliamentary Week a Bruxelles. "Nei prossimi mesi – afferma – l’Ue dovrà affrontare i dazi imposti dalla nuova amministrazione statunitense, che ostacoleranno il nostro accesso al nostro più grande mercato di esportazione". Inoltre, continua, "l’aumento dei dazi statunitensi sulla Cina reindirizzerà la sovraccapacità cinese verso l’Europa, colpendo ulteriormente le imprese europee. In effetti, le grandi aziende dell’Ue sono più preoccupate da questo effetto che dalla perdita di accesso al mercato statunitense". "Potremmo anche dover affrontare – aggiunge – politiche concepite per invogliare le aziende europee a produrre di più negli Stati Uniti, basate su tasse più basse, energia più economica e deregolamentazione. L’espansione della capacità industriale negli Stati Uniti è una parte fondamentale del piano del governo per garantire che i dazi non abbiano effetti inflazionistici", conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dazi Usa, Draghi: “Sovraccapacità Cina si riverserà in Ue, colpendo le imprese”
(Adnkronos) – I dazi che gli Usa imporranno sulle importazioni dall'Ue e dalla Cina sortiranno l'effetto di reindirizzare la "sovraccapacità" produttiva cinese nell'Unione Europea, colpendo le sue imprese. Lo sottolinea l'ex presidente della Bce Mario Draghi, parlando alla European Parliamentary Week a Bruxelles. "Nei prossimi mesi – afferma – l’Ue dovrà affrontare i dazi imposti dalla nuova amministrazione statunitense, che ostacoleranno il nostro accesso al nostro più grande mercato di esportazione". Inoltre, continua, "l’aumento dei dazi statunitensi sulla Cina reindirizzerà la sovraccapacità cinese verso l’Europa, colpendo ulteriormente le imprese europee. In effetti, le grandi aziende dell’Ue sono più preoccupate da questo effetto che dalla perdita di accesso al mercato statunitense". "Potremmo anche dover affrontare – aggiunge – politiche concepite per invogliare le aziende europee a produrre di più negli Stati Uniti, basate su tasse più basse, energia più economica e deregolamentazione. L’espansione della capacità industriale negli Stati Uniti è una parte fondamentale del piano del governo per garantire che i dazi non abbiano effetti inflazionistici", conclude. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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